Panico del 1857

Corsa agli sportelli alla Seamen's Savings' Bank durante il Panico del 1857

Il panico del 1857 fu un panico finanziario negli Stati Uniti causato dal declino dell'economia internazionale e dall'eccessiva espansione dell'economia nazionale. A causa dell'invenzione del telegrafo da parte di Samuel Morse nel 1844, il panico del 1857 fu la prima crisi finanziaria a diffondersi rapidamente in tutti gli Stati Uniti.[1] L'economia mondiale era anche più interconnessa negli anni 1850, il che rese anche il panico del 1857 la prima crisi economica mondiale.[2] In Gran Bretagna, il governo di Palmerston aggirò i requisiti del Bank Charter Act del 1844, che richiedeva riserve d'oro e d'argento corrispondenti alla quantità di denaro in circolazione. Le prime notizie di questo aggiramento scatenarono il panico in Gran Bretagna.[3]

Iniziata nel settembre 1857, la crisi finanziaria non durò a lungo, ma l'economia non si riprese mai del tutto negli anni che portarono alla guerra civile americana nel 1861.[4] L'affondamento della nave SS Central America contribuì al panico del 1857, poiché le banche di New York erano in grande attesa del suo carico d'oro.[5] Dopo il fallimento dell'Ohio Life Insurance and Trust Company, il panico finanziario si diffuse rapidamente portando al fallimento molte società, l'industria ferroviaria subì problemi finanziari e centinaia di lavoratori furono licenziati.[6]

Poiché gli anni immediatamente precedenti il panico del 1857 furono floridi, molte banche, commercianti e agricoltori ne avevano approfittato per aumentare il rischio dei loro investimenti e, non appena i prezzi di mercato iniziarono a scendere, iniziarono rapidamente a subire gli effetti del panico.[4]

  1. ^ The Economic Historian, https://economic-historian.com/2018/07/panic-of-1857/. URL consultato il 28 aprile 2020.
  2. ^ Vedi la Prefazione contenuta in Collected Works of Karl Marx and Frederick Engels Volume 28 (International Publishers: New York, 1986) p. XIII.
  3. ^ Vedi nota 238 di Collected Works of Karl Marx and Frederick Engels Volume 12 (International Publishers: New York, 1979) p. 669-670.
  4. ^ a b David Glasner, Business Cycles and Depressions: An Encyclopedia, United States, Library of Congress, 1997, pp. 128–132, ISBN 978-0-8240-0944-1.
  5. ^ Liz Burlingame, Copia archiviata, su weather.com. URL consultato il 26 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2014).
  6. ^ hd.housedivided.dickinson.edu, http://hd.housedivided.dickinson.edu/node/9600. URL consultato il 4 marzo 2011.

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